Tale opera vorrebbe rappresentare come Curiosarte, nelle sue due forme, vorrebbe essere in relazione con il Progetto di Dio. Tale opera indica come l’associazione (rappresentata dalla metà superiore, dal cielo e dal suo colore azzurro), mente e spirito del progetto,
sia chiamata a fungere da guida per il braccio operativo rappresentato dalla cooperativa (rappresentata dalla metà inferiore dagli operai che mietono il grano). La suddivisione dell’immagine in tre finestre per ricreare l’idea di una Pala d’altare è stata voluta per richiamare l’importanza e la centralità di Cristo presente nel Mistero eucaristico. Il numero perfetto vuole, altresì rappresentare la trinità: Il Padre, nell’immagine di destra, è simboleggiato dal sole che illumina con i suoi raggi il monte, luogo dell’incontro con Dio nell’antico testamento; Il Figlio, nell’immagine centrale, simboleggiato dalla chiesa che richiama il mistero dell’incarnazione, dall’arcobaleno segno della nuova alleanza, dagli operai come rappresentazione della presenza operosa di Dio nella storia; Lo Spirito Santo, nell’immagine di sinistra, simboleggiato dalla piaggia che da Dio viene donata per irrigare la terra. Il trittico viene diviso orizzontalmente dalla linea del campo creando in tal modo sei sezioni.
Partendo da quella in alto a destra e proseguendo in senso antiorario (per simboleggiare che i tempi, le strade e i modi di Dio di agire nella storia non seguono me superano le logiche ed i pensieri dell’uomo) troviamo le prime tre sezioni che rappresentano il tempo del Padre (Antico Testamento), il tempo del
Figlio (Nuovo Testamento) ed il tempo dello Spirito (Nuovissimo Testamento). Sempre proseguendo in senso antiorario troviamo nella metà inferiore tre sezioni che richiamano l’azione di cura di Dio nei confronti dell’umanità rappresentata dalla messe che viene irrigata, mietuta e raccolta. Crediamo che tali simbologie non esauriscano la ricchezza dell’opera che rimane aperta a nuove ed ispirate interpretazioni.
Tale opera vorrebbe rappresentare come Curiosarte, nelle sue due forme, vorrebbe essere in relazione con il Progetto di Dio. Tale opera indica come l’associazione (rappresentata dalla metà superiore, dal cielo e dal suo colore azzurro), mente e spirito del progetto, sia chiamata a fungere da guida per il braccio operativo rappresentato dalla cooperativa (rappresentata dalla metà inferiore dagli operai che mietono il grano). La suddivisione dell’immagine in tre finestre per ricreare l’idea di una Pala d’altare è stata voluta per richiamare l’importanza e la centralità di Cristo presente nel Mistero eucaristico. Il numero perfetto vuole, altresì rappresentare la trinità: Il Padre, nell’immagine di destra, è simboleggiato dal sole che illumina con i suoi raggi il monte, luogo dell’incontro con Dio nell’antico testamento; Il Figlio, nell’immagine centrale, simboleggiato dalla chiesa che richiama il mistero dell’incarnazione, dall’arcobaleno segno della nuova alleanza, dagli operai come rappresentazione della presenza operosa di Dio nella storia; Lo Spirito Santo, nell’immagine di sinistra, simboleggiato dalla piaggia che da Dio viene donata per irrigare la terra. Il trittico viene diviso orizzontalmente dalla linea del campo creando in tal modo sei sezioni. Partendo da quella in alto a destra e proseguendo in senso antiorario (per simboleggiare che i tempi, le strade e i modi di Dio di agire nella storia non seguono me superano le logiche ed i pensieri dell’uomo) troviamo le prime tre sezioni che rappresentano il tempo del Padre (Antico Testamento), il tempo del Figlio (Nuovo Testamento) ed il tempo dello Spirito (Nuovissimo Testamento). Sempre proseguendo in senso antiorario troviamo nella metà inferiore tre sezioni che richiamano l’azione di cura di Dio nei confronti dell’umanità rappresentata dalla messe che viene irrigata, mietuta e raccolta. Crediamo che tali simbologie non esauriscano la ricchezza dell’opera che rimane aperta a nuove ed ispirate interpretazioni.